VENUSIAN/ERIE
Ultimamente vedo
troppi film d'amore.
Forse sto diventando patetico.
So che una confessione
di questo genere
per un uomo
può mettere a repentaglio
una certa considerazione di virilità
ma io non sono un uomo
tutto d'un pezzo.
Cosa devo farci se
una storia che non ha
alcuna tensione affettiva
al suo interno
mi annoia?
È così anche per i romanzi
che ho scritto.
L'amore poi
ha tantissime di quelle facce
che sembra un blocco di plastilina
che si plasma diversamente
tutte le volte che lo si prende in mano.
Nei film le storie d'amore
che preferisco
sono quelle senza smancerie
tipo il militare che per far fronte
è proprio il caso di dirlo
all'assurdità della sua condizione
d'essere un boia suo malgrado
affronta tutte le difficoltà che incontra
grazie alla forza sprigionata
dalla fotografia dell'amata
che tiene religiosamente nel taschino
nonostante lei spesso
nei film appunto
abbia già un altro uomo.
I baci poi
sono un'altra delle mie fissazioni.
Penso che in fondo
abbiano poteri taumaturgici.
Ricordo
di quando non avevo ancora quattro anni
che un mio cuginetto di un anno morì
per un'anestesia maldestra.
Non so per quale motivo
la notte della sua morte
venne deposto in fondo al mio letto
che era già un letto d'adulti
e lì ci rimase
tutta la notte.
Da vivo non me lo lasciavano
mai toccare
non so per quale preoccupazione
da morto invece
era lì senza alcuna protezione
non c'era più alcun motivo
d'aver timore
e io lo ricoprii di baci
per tutta la notte.
Chissà perché
ma ora pensandoci
credo che fosse
per farlo tornare in vita.
L'amore che può superare
i confini della realtà
è un'idea che mi porto dietro
da molto tempo
a quanto pare.
E non potevo non essere affascinato
dall'amore cristiano
quello del
"ama il prossimo tuo come te stesso".
Tuttavia a ver dire
non è che mi sono mai ritrovato
a baciarmi allo specchio.
E allora che amore è quello per noi stessi
che dovremmo rivolgere all'altro?
Più che amarmi
io cerco di evitare situazioni
di sofferenza
di ristrettezza
tutto ciò che possa mettere
in pericolo la mia esistenza
e poi sì
qualche piacere
non me lo nego
altrimenti la mia psiche
collasserebbe
ma senza esagerare.
Quindi più che amare gli altri come se stessi
dato che personalmente non mi amo
almeno nello stesso modo in cui
potrei amare una persona amata
credo si dovrebbe garantire
più che altro
una vita dignitosa a tutti.
E di Venere che dire?
Lei è una dea
e gli dei solitamente
non impartiscono ordini
si vendicano solo se non si segue ciò
che desiderano e rappresentano
se si abbandona la via della natura
ma sono abbastanza magnanimi
per ciò che riguarda la morale
ed è per questo che ci sono
particolarmente affezionato.
L'amore venusiano
non saprei bene di cosa si tratti
potremmo dire che è in via di definizione
e forse anche
creazione
come tutto ciò che riguarda l'argomento
del resto
ma che comunque
è sempre inserito nella storia dell'uomo
terrestre.
SETTEMBRE SARÀ
un mese caldo
venusianamente.
Oltre ad aver quasi pronto il libro
"Il respiro di Venere"
che verrà presentato
un po' più in là
ai primi di novembre
alla fiera della microeditoria di Chiari
è in programma
un importante Meeting
a cui nessuno dovrebbe mancare.
Data e luogo
da comunicare
il prima possibile.
Inizierà così ufficialmente la realizzazione
della Concentrica dell'Orsa maggiore
ossia il gruppo di otto persone
che avranno il compito
di portare Venusian-people
al nuovo congresso.
Come guide queste saranno
più che altisonanti e belligeranti cavalieri
semplici e arguti cammellieri
ossia conduttori negli aridi deserti
di preziose carovane
e quindi abilissimi a orientarsi
nel caos del firmamento.
Il primo evento sarà
"La cerimonia dei puntatori"
ossia di quell'asterismo composto da due stelle
che nell'Orsa maggiore
ha il compito
tramite la loro linea immaginaria
d'individuare la stella polare
importantissima
per qualsiasi tipo di navigazione.
Queste due stelle
sono ormai nate
nel mondo venusiano
Doubhe e Merak.
Ci sarà dunque una cerimonia-performance
ossia un significato che prende forma
che coinvolgerà principalmente queste due essenze
ma anche tutte quelle che lì
saranno caparbiamente giunte.
L'intento è di riuscire a dar vita
nella creazione-cerimonia
di ogni stella venusiana della concentrica
(così detta perché possiede un solo centro
come gli otto cerchi degli otto colori
del logo Venusian-people)
di suscitare dei momenti conviviali
in cui potersi scambiare delle idee
per far in modo che
qualcosa di stimolante
possa prendere forma
in modo sempre più chiaro
ossia divenire evidente
ma senza trascurare di passare
attraverso le infinite forme che
un blocco di plastilina può assumere
ogni volta che lo si prende in mano.
Attilio
PS. ho inviato questa newsletter
in un nuovo modo
nel tentativo di non finire
nell'algoritmo spam
pertanto se ci si vuol cancellare
ora bisogna rispondere
a questa email con
CANCELLAMI
(così potrete farmi piangere)