VENUSIAN/ERIE
C'è un termine
usato sempre con più frequenza
l'odio.
Il suo successo
si dimostra anche nella
versione personalizzata
l'odiatore.
Qui difatti non si tratta più
di odiare ogni tanto
magari dopo una delusione amorosa.
Tanto l'amavo
quanto l'odio.
L'odiatore è qui più
un tecnico del mestiere
uno o una che ne ha fatto professione
o missione
di vita.
Ma non si deve banalizzare
l'odiatore ha i suoi motivi
spesso anche solidi
forse solo
non ci vede più
molto bene
perché l'odio
si sa
acceca.
Ma non ci sono solo
singole persone che odiano
metodicamente
a volte ci sono anche gruppi
popoli
che lo fanno in continuazione.
È anche per questo motivo
che non riesco ad avere
una posizione netta
nella questione
cosiddetta israelopalestinese.
Quando vedo su qualche balcone sventolare
la bandiera palestinese magari assieme
a quella arcobaleno della pace
non riesco ad aderire completamente
a ciò che vedo.
È vero
la vendetta d'Israele
alla carneficina del 7 ottobre
è stata spietata
smisurata
come se ne trova
forse solo nella Bibbia.
Ma nemmeno la strage
del 7 ottobre
può essere considerata
da meno.
Gli atti compiuti
dai cosiddetti terroristi
sono nella medesima logica
degli odiatori.
Come questi
anche quelli
non vedono più nessuno
non guardano più in faccia
nessuno.
Le persone non sono più persone
non possono più essere guardate in faccia
pena vedere qualcuno che ti assomiglia.
Sia il terrorista che l'odiatore
ma ci aggiungerei anche il vendicatore
in divisa militare
non possono più vedere di fronte a sé
un loro simile
ma solo una cosa
o un mezzo su cui compiere
la loro vendetta.
Il torto subito
ma a volte anche solo immaginato
ha preso il sopravvento.
Con la vendetta si pensa di
rendere giustizia al male che si è subito
appagare il torto
ma in fondo non è che un
suicidio.
Questo perché la vendetta
non può mai riequilibrare nulla
come ci si aspetterebbe dalla giustizia
e va ad alimentare solo altre vendette
non risanando mai i torti
e continuando a fomentare rancori.
Persino le grandi guerre
sono state causate da risentimenti
tra i popoli
continuamente alimentati
e mai appianati.
Se all'odio non c'è rimedio
perché in fondo è un sentimento umano
che fa anche umanità
e con il quale in un certo modo si deve imparare
a convivere
in modo che non procuri troppi danni
all'odiatore sì.
Si tratta solo di guardare in faccia
chi ci sta di fronte
e allora si potrà capire
che le cause dei propri malesseri
non sono molto diverse
da quelle degli altri
e che è tramite
questo riconoscimento
che si può perdere la cecità.
È in quest'ottica
che si devono abbattere
trincee
muri
confini
ossia tutto quanto
limita la vista
e che funge da paraocchi
e che non permette di andare avanti
di avere un futuro
ma solo di rifugiarsi
in un mondo triviale
in cui l'altro è sempre una minaccia
da cui prendere le distanze
da non guardare in faccia.
Il progetto di Mail Art
stiamo lanciando
ha questa idea di fondo
UN MONDO SENZA CONFINI
perché è ciò
di cui ora abbiamo bisogno
perché è ciò
di cui ora non possiamo più
farne a meno
se vogliamo avere un futuro
che non sia un semplice suicidio.
UN MONDO SENZA CONFINI
è una chiamata all'arte
non alla guerra.
Se poi il 19 dicembre
alle ore 19
sarete anche nei paraggi
di Via solferino 46D
a Brescia
Dogana Lebowski
oltre a un buon aperitivo
potrete partecipare a
una nuova tappa del
"Il respiro di Venere"
presentazione del libro
certamente
ma anche
qualcosa di speciale
per l'occasione
non dico altro.
Attilio